Baron Gautsch
Nave passeggeri austriaca, il più famoso relitto dell’alto Adriatico.
Costruita nel 1908
Cantiere: Gourlay Bros & Co. Ltd – Dundee
Stazza: 2069 tonnellate
Armatore: Lloyd Austriaco
Equipaggio: 42
Porto di armamento: Trieste (A.U.)
Affondata urtando una mina il 13 agosto 1914.
NOTE STORICHE: In navigazione da Cattaro a Trieste, con molti passeggeri (da 280 a 350) che scampavano alla guerra, per cause mai ben accertate, entrò nel campo minato posto a difesa del porto di Pola e urtò una mina. L’affondamento, descritto in libri e documenti vari, causò molte vittime, il cui numero non poté mai essere accertato con sicurezza in quanto a bordo c’erano molti militari che venivano trasferiti e viaggiavano senza regolare biglietto. Furono salvate 178 persone, di cui 41 membri dell’equipaggio, e recuperate circa una cinquantina di salme. Nel relitto c’è una targa commemorativa.
CURIOSITÀ: La nave prende il nome da Paul Gautsch von Frankenthurn (1851-1918) che alla fine del 19° secolo era il Barone della Carinzia; fu tre volte Primo Ministro (1897-1898; 1905-1906; 1911); ministro dell’Interno (1897-1898) e della Cultura e Educazione (1885-1893; 1895-1897) dell’impero Austro-Ungarico quando regnava Franz Joseph I°.
Il “Barone” è sicuramente il più bel relitto dell’alto Adriatico e per visitarlo tutto servono parecchie immersioni; essendo una nave passeggeri è costituito da più ponti e quindi la sua esplorazione è lunga e complessa. Sicuramente i sub più esperti trovano molto interessante e stimolante penetrare il relitto nei tre ponti inferiori ( I°, II° e III° coperta), ma bisogna stare molto attenti sia all’orientamento, sia a possibili crolli/collassamenti delle strutture, ma possiamo garantire che anche un paio di immersioni tra le strutture della contro coperta e della coperta di passeggio. Naturalmente è un ottimo soggetto fotografico, e i particolari non mancano. l relitto giace in assetto di navigazione e generalmente ha due cime di discesa: una a prua e una a poppa, quindi attenzione sia a pianificare correttamente l’immersione, sia a non sbagliare cima di risalita; Ovviamente il fatto di avere due cime consente di pianificare una “traversata del relitto” coordinandosi opportunamente con il barcaiolo. Come già detto il relitto è molto grande e anche a chi lo ha già visitato più volte trova sempre novità. Comunque ecco una serie di particolari da non perdere. Restando fuori del relitto o penetrando solamente nelle sovrastrutture; la prua con il tagliamare verticale tipico delle navi dell’epoca con le sue ancora nelle cubie; il salone di prima classe; le casse dei salvagente nelle passeggiate, gli osteriggi della sale macchine; la plancia di comando, i fori dei camini, il salone di seconda classe, la timoneria di poppa con i mozzi delle ruote dei timoni e ovviamente l’elegante poppa con il timone. Penetrando il relitto invece possiamo passare per il bar, gli alloggio di prua, vedere i pozzi delle catene delle ancore, quello che resta degli ascensori, la cucina con un bellissimo lavabo, bagni con vasca e orinatoi su cui ancora si leggono i marchi di fabbrica, la cassaforte (…aperta e vuota) la parte alta della sala macchine , i bagni e gli alloggi di poppa. La parte bassa della sala macchine, molto bella ampia e articolata, le caldaie, il deposito bagagli, le stive inferiori, gli alloggi dell’equipaggio che si trovano tutti nella III° coperta sono invece luoghi molto pericolosi la cui penetrazione è riservata esclusivamente a sub veramente molto esperti oltre che perfettamente addestrati.